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Un flusso di voce senza filtri,
una voce tra tante voci.
Non per dire, ma per riflettere, analizzare, imparare.
Per comprendere il sentire del mondo e comunicare.
Comunicare con la poesia, con la riflessione, con l'educazione.
Una voce, una riflessione personale, sentita, intensa, studiata,
mai scontata nella sua banalità.
Un flusso di voce per parlare di amore, di umanità, di donne...
per riformulare i concetti insieme ai loro precetti.   
                                                                                       Bmr

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  Immagina abbracciare : Osserva nel silenzio .  Ascolta nel buio . Se conosci i sogni , veglia gli abbracci non i mille pugni dei tanti pagliacci . Trascura il chiasso . Disobbedisci all’abisso . Se conosci la carezza , veglia la stretta non la sgarbatezza di chi é sempre maledetta. Tenue l’urlo . Intenso il sussurro . Immagina abbracciare: é semplice salutare, più potente è trasformare.   Bmr 2024 .
Disobbedite.  “Posso lasciarvi un’eredità? Disobbedite. Non fatevi mai dire che non sta bene quello che vi fa stare bene. Pagate il prezzo di essere impopolari, di sentirvi dare delle stronze, di sentirvi dare delle streghe. Dovete piacervi, non compiacere.” — Michela Murgia Da quando ho saputo del suicidio di Paolo, questa parola non smette di risuonarmi nella mente. Paolo aveva denunciato più volte, ma nulla è cambiato. E allora, non resta che disobbedire. Storie di chi ha disobbedito   La mamma di Luca Per tre anni, ogni mattina, suo figlio vomitava prima di andare a scuola. Finché un giorno, esausta e disperata, ha deciso di disobbedire al silenzio e alla convinzione che "così vanno le cose". Ha bloccato la maestra nell’atrio della scuola e le ha chiesto di smetterla con gli insulti: “sei cretino”, “sei buono solo per pascolare le pecore”, eccetera. Non ha urlato, non ha minacciato, ma ha detto solo la verità. Da quel giorno, Luca ha smesso di vomitare. Un altro suo co...
La Pugnalata della Parola: "Atto primo" Sono una donna. Oggi sono stata uccisa . Uccisa da una voce. Non è la prima volta che mi uccidono. Sono abituata a essere uccisa. Non accetto che a farlo sia una mia “sorella” . La voce non mi ha pugnalato alle spalle come il figlio con Cesare, ma direttamente al cuore , e senza prima avermi abbracciato. Non un pugnale d’inesperienza, non quell'inabilità che i giudici hanno citato come mancanza di praticità, ma un fendente maestro e letale . Un colpo che non dà il tempo di difendersi. Che colpisce con l’unico intento di annientare. Io non ci sto! Non ci sto ad ascoltare queste parole. Non accetto di essere ferita e condannata ancora una volta solo perché la mia natura è donna . Ho sempre saputo che Caino e Abele fossero fratelli. Ma ascoltando quella voce, penso proprio che fossero sorelle. Se la fratellanza ha un limite, la sorellanza è tradimento spesso celato nella difesa. Pandora siamo noi?   La prima pugnalata mi ha stordito. ...